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Una boccata d’ossigeno a favore del comparto editoria, ma anche una spinta e un aiuto alle aziende e ai lavoratori autonomi che utilizzano gli strumenti pubblicitari (quotidiani, periodici, emittenti televisive e radiofoniche) per sostenere lo sviluppo e la crescita delle proprie attività imprenditoriali.

Sono questi, a medio e lungo termine, gli obiettivi dell’emendamento alla manovra correttiva dei conti pubblici approvato lo scorso 23 giugno (art. 57-bis, D.L. n. 50/2017).

In questo modo, il legislatore ha dato attuazione a quanto previsto dalla delega contenuta nella legge n. 198/2016, finalizzata all’introduzione di benefici fiscali connessi agli “investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali”, attraverso il riconoscimento di “un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative” (art. 2, co. 2, lettera n).

Come funziona il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari

A decorrere dal 2018, alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettueranno investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1% investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, sarà attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative, nel limite massimo complessivo di spesa stabilito annualmente con un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Qual è la spesa agevolabile?

Il riconoscimento del credito d’imposta si applicherà solamente se gli investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica, sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali saranno aumentati almeno dell’1% rispetto agli investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente.

Il credito d’imposta sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione con un tetto di spesa massimo, stabilito annualmente con un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Chi potrà usufruire del credito d’imposta?

Potranno beneficiare del credito d’imposta sia le imprese (indipendentemente dalla forma giuridica adottata) che i lavoratori autonomi, compresi i professionisti.

Per questi ultimi, si ricorda che la riforma degli ordinamenti professionali (attuata con il D.P.R. n. 137/2012) ha previsto che è ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente ad oggetto:

  • l’attività delle professioni regolamentate;
  • le specializzazioni e i titoli posseduti attinenti alla professione;
  • la struttura dello studio professionale;
  • i compensi richiesti per le prestazioni.