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Con il Provvedimento n. 2016/54049 dello scorso 13 aprile, l’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello con cui i contribuenti che hanno aderito alla voluntary disclosure possono chiedere di ricevere gli atti relativi alla procedura di collaborazione volontaria tramite l’indirizzo di posta elettronica certificata del professionista che li assiste.

Ricordiamo, infatti, che con l’emendamento 9.152, il Governo ha introdotto la possibilità di notificare – dal 1° gennaio 2016 – gli atti della procedura di voluntary disclosure all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del professionista che assiste il contribuente nella richiesta, purché il contribuente abbia manifestato la propria volontà in tal senso.

Il Provvedimento disciplina e specifica i termini della procedura a cui il professionista deve attenersi. In altre parole, il soggetto incaricato è tenuto a:

  • provvedere, per conto del contribuente, alla presentazione del modello di richiesta;
  • conservare un esemplare cartaceo del modello predisposto in via informatica, debitamente sottoscritto;
  • rilasciare al contribuente, contestualmente all’assunzione dell’incarico relativo alla trasmissione dell’istanza, l’impegno a presentare il modello. Tale impegno deve essere datato e sottoscritto dal professionista;
  • trasmettere il modello via PEC, previa apposizione della firma digitale, utilizzando lo stesso indirizzo a cui sono state inviate la relazione e la documentazione di accompagnamento all’istanza di voluntary disclosure presentata dal contribuente. Nell’oggetto della email, il professionista deve necessariamente indicare il codice fiscale del soggetto richiedente e, separato da uno spazio, il protocollo telematico della ricevuta di trasmissione dell’istanza di accesso alla procedura di collaborazione;
  • allegare al modello di richiesta in formato “.zip” i seguenti documenti: la fotocopia – in formato “.pdf” – del documento di identità del contribuente e il file denominato “Segnatura.xml”. Generato dal pacchetto di compilazione, il file “Segnatura.xml” viene automaticamente salvato su una specifica sottocartella, dedicata alla compilazione delle istanze di voluntary disclosure, identificata dal codice fiscale del contribuente. Questo documento, la cui denominazione non deve essere modificata, rimane a disposizione del professionista che effettua l’invio.

Ricordiamo, infine, che la scelta del contribuente di optare per le notifiche via PEC al professionista, oltre a consentire un risparmio sui costi di produzione e circolazione della documentazione cartacea, permette di razionalizzare e velocizzare le modalità di notifica degli atti nell’ambito della procedura di voluntary disclosure. Inoltre, la notifica via PEC all’intermediario permette di arginare il sorgere di eventuali problemi di comunicazione tra l’Agenzia e il contribuente; quest’ultimo infatti potrebbe ricevere in ritardo o non ritirare gli atti dell’Agenzia, con possibili conseguenze negative sul perfezionamento della procedura di voluntary disclosure.

Per scaricare il modello per la richiesta di notifica degli atti della procedura di collaborazione volontaria tramite posta elettronica certificata del professionista clicca qui

Per scaricare le istruzioni per la compilazione del modello clicca qui.

Per scaricare le specifiche tecniche per l’invio del modello clicca qui