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Con l’IBAN rimborsi fiscali più veloci e sicuri

Per erogare i rimborsi fiscali coniugando sicurezza e rapidità, l’Agenzia delle Entrate sta chiedendo alle società, attraverso la posta elettronica certificata (PEC), di comunicare il proprio codice IBAN per ricevere i rimborsi fiscali direttamente sul proprio conto corrente bancario o postale.

Al fine di ridurre i problemi di phishing (truffa informatica che consente di carpire, attraverso un’e-mail, i dati di accesso personali alla propria banca), l’Agenzia ha specificato, con un comunicato stampa dello scorso 16 Ottobre, che i canali sicuri per comunicare il proprio codice IBAN sono due ovvero:

  • i servizi online disponibili sul sito www.agenziaentrate.gov.it: le aziende possono comunicare le coordinate bancarie, accedendo alla propria area riservata dei servizi telematici Fisconline/Entratel;
  • gli uffici territoriali dell’Agenzia: le società possono presentare il modello per la richiesta di accreditamento, disponibile presso gli stessi uffici o scaricabile dal sito dell’Agenzia, completo di tutti i dati richiesti.

Nel modello vanno indicati i dati relativi al conto corrente intestato o cointestato al beneficiario del rimborso. In particolare, è necessario riportare il codice IBAN. Per le operazioni di accredito su conti correnti esteri vanno indicati la denominazione della banca, l’intestatario del conto corrente, il codice BIC e l’IBAN (se la banca si trova in uno dei paesi aderenti all’Unione economia e monetaria dell’Unione europea) oppure le coordinate bancarie (se la banca si trova in un paese al di fuori dell’Unione economia e monetaria dell’Unione europea) e l’indirizzo della banca.

Con la comunicazione del codice IBAN attraverso questi canali, l’Agenzia assicura un accredito più celere e sicuro e senza aggravi economici per i contribuenti.

È fondamentale pertanto che le società continuino a prestare cautela e diffidare di email con richieste di comunicazione di dati o con messaggi contenenti allegati o applicazioni da scaricare sul proprio computer, soprattutto se provenienti da banche o amministrazioni con cui non intrattengono o non hanno intrattenuto alcun tipo di rapporto. L’Agenzia delle Entrate – si sottolinea nel comunicato stampa – non invia mai email di questo tipo e, per acquisire le informazioni di cui necessita, invita i contribuenti ad accedere al proprio sito web o a recarsi di persona nell’ufficio territoriale più vicino.