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Lo scorso 25 maggio, nell’ambito delle strategie per il Mercato Unico Digitale, la Commissione Europea ha presentato un pacchetto, articolato in tre proposte, che mira a promuovere l’e-commerce, contrastando la pratica del blocco geografico, garantendo consegne frontaliere più veloci ed economiche, proteggendo i consumatori dalle truffe, grazie ad una migliore applicazione delle norme.

In altre parole, il pacchetto per l’e-commerce si compone di tre proposte legislative volte a:

  • contrastare il blocco geografico ingiustificato per i servizi online e/o altre forme di discriminazione in base alla nazionalità o al luogo di residenza;
  • garantire la trasparenza dei prezzi e dei servizi di consegna, migliorando la sorveglianza normativa;
  • contrastare le offerte truffaldine a danno dei consumatori e fornire orientamenti che chiariscano, tra l’altro, cosa costituisce una pratica commerciale sleale nel mondo digitale.

Analizziamo ora le singole proposte nel dettaglio.

Stop al blocco geografico e alle discriminazioni

La Commissione Europea ha proposto norme per garantire che i consumatori che intendono acquistare prodotti e servizi in un altro paese dell’UE, online o di persona, non siano discriminati in termini di accesso ai prezzi, condizioni di vendita o di pagamento, tranne nel caso in cui ciò sia oggettivamente giustificato per motivi quali l’IVA o disposizioni di legge di interesse generale.

Per evitare di imporre oneri sproporzionati alle imprese, il regolamento non impone l’obbligo di effettuare consegne in tutta l’UE ed esenta da alcune disposizioni le piccole imprese cui si applica una soglia IVA nazionale.

Trasparenza dei prezzi e dei servizi di consegna

L’obiettivo di questa seconda proposta legislativa è aumentare la trasparenza dei prezzi e la sorveglianza regolamentare sui servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi, in modo che i consumatori e i dettaglianti possano beneficiare di consegne meno costose e condizioni di restituzione più agevoli.

Questo regolamento va incontro a specifiche richieste delle PMI, che spesso lamentano costi di consegna troppo elevati per le vendite transfrontaliere, che di fatto rendono difficile l’accesso al mercato europeo.

I prezzi praticati dagli operatori postali per la consegna di un pacco in un altro stato membro, argomenta la Commissione, sono fino a cinque volte più alti dei prezzi nazionali, senza una chiara correlazione con i costi effettivi.

Il regolamento non impone tariffe massime ma prevede specifici obblighi di trasparenza sul servizio e sulla determinazione dei prezzi, nonché la possibilità di segnalare alla Commissione – attraverso una procedura specifica – eventuali tariffe ritenute ingiustificate.

Aumentare la fiducia dei consumatori nell’e-commerce, contrastando le offerte truffaldine

L’obiettivo di questa terza proposta legislativa è conferire maggiori poteri alle autorità nazionali in modo che i consumatori possano far valere meglio i loro diritti.

Nello specifico, le autorità potranno:

  • verificare se i siti di e-commerce praticano il blocco geografico oppure offrono condizioni post-vendita che non rispettano le norme UE (ad esempio, sul diritto di recesso);
  • ordinare l’immediata rimozione dei siti web che presentano offerte truffaldine;
  • chiedere informazioni ai gestori dei registri di dominio e alle banche per accertare l’identità degli operatori.

In caso di violazione dei diritti dei consumatori a livello dell’UE, la Commissione Europea potrà coordinare – con le autorità nazionali – azioni comuni di contrasto per porre fine a queste pratiche.